Lacrime profumate color crema colavano giù dai rubinetti di una lavanderia a gettoni. Andrea le ammirava attraverso il vetro anti proiettili e si sentiva pulito e piangente anche lui.
Poi di notte luci psichedeliche ricoprivano la pelle di ragazzi, mentre la strobo trasformava i loro goffi movimenti in robotiche andature, disegni nello spazio colorato.
Andrea li osservava tutti da dietro le spesse lenti, le amava, le amava tutte quelle figure e amava in particolare una ragazza, la più brutta, Stella. Lei non ricambiava il suo ardore, forse per via dell'acne e degli occhiali che coprivano occhiaie di notti mai dormite.
Sono passati dieci anni e oggi Stella piange; Andrea l'ha lasciata, non ha più l'acne e non ha mai smesso di piangere per lei.
Perché?
E' sempre una persona in particolare ad insegnarci cos'è la solitudine.
RispondiEliminaForse sì Vale e se non lo accettiamo ci può schiacciare. Ma credo le belle anime abbiano imparato a conviverci.
RispondiEliminaUn bacio
Condivido. Li seppellisci tutti e poi arriva quell'unico che ti rade al suolo esperienza, anima e cervello. Bacio
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