Lettori fissi

giovedì 20 giugno 2013

Le tue bugie? Posso leggerle sulle spalle


E perché mai avrei dovuto chiedergli cosa aveva fatto la notte prima, per sentirmi dire in faccia l'ennesima bugia? Potevo vedere tutto come se avesse un poster sulla schiena.
E così restai zitta; il mio silenzio e l'immagine che si portava dietro chissà da quanto, annullarono la mia sofferenza.
Che stupida a non averci pensato prima. Eppure La mia amica Maria me l'aveva suggerito più volte.

(in collaborazione con Maria)


martedì 18 giugno 2013

Bugie? Curale con il silenzio.


E perché avrei dovuto chiedergli spiegazioni? Per sentirmi dire in faccia l'ennesima bugia?
Potevo leggere sulla sua schiena tutto quello che era successo il giorno prima, potevo leggerlo come se avessi sotto gli occhi una cartina geografica rimarcata con un pennarello rosso. 
Il solo fatto di aver mantenuto il silenzio, aveva annullato la mia sofferenza. Che stupida a non averci pensato prima.
E intanto:  "oh my darling, sei divina", cinguettavano le my-lady nel salotto ammuffito da drappi rossi mentre un cameriere d'altri tempi dalla mente e le mani imbalsamate annuiva complice alle richieste di quelle gole assetate, affamate di perverso.

E poi arrivò la calma perpetua.

scritto in collaborazione con Erre I.



domenica 16 giugno 2013

Situazioni che stancamente si ripetono senza tempo


Quando ti chiedono:
- come stai?
-dove andrai quest'estate?
- ti sono allungati capelli?
- ti trovo bene, ma come fai a mantenerti così?
- e il cane, il cane come sta?
- mi hanno detto che hai anche un gatto. E come sta il gatto?
- li vedi ancora Cip e Ciop?
- ti ricordi quando ci incontravamo lì e parlavamo del più e del meno?
- e che fine ha fatto la tua amica, quella bionda, alta e riccia?
- e tu e tu, che fine hai fatto?

Tu li guardi (eh già perché i coglioni camminano sempre in coppia) e rispondi:

- a furia di tirare lo sciacquone, mi è venuto il gomito da cessista,
- quest'estate me la passo entrando e uscendo da un ospedale all'altro,
- i miei capelli? Ne ho falciato circa un metro, quanti gradi ti sono rimasti?
- per mantenermi così non faccio niente, sono così e basta,
- e il cane, il cane, ha un disturbo alimentare psicogeno: dipendenza ossessiva da cibo, sono indecisa se portarlo insieme al gatto in una di quelle associazioni che ti fanno smettere di mangiare in maniera compulsiva. Per adesso li ho messi entrambi a dieta.
- non ho mai avuto al guinzaglio amiche alte, bionde, ricce, però mi piacciono i ricci.
- Cip e Ciop, mi sono stati sempre sulle balle, solo tu non l'avevi capito, idiota!
- quando ci incontravamo lì, io cercavo di evitarti, mi hai sempre dato il voltastomaco.

E gli altri:
- ah bene, mi ha fatto piacere rivederti, ci si vede in giro.

Una corda al collo con attaccato un masso e spingerli giù su quella piattaforma per fachiri, no?




giovedì 6 giugno 2013

Lilì la vagabonda (parte I)

In quel periodo di una qualunque estate lì, Lilli era a corto di soldi. Doveva pagare l'affitto, le tasse, la cameriera, la tinta per i capelli blu, dar da mangiare agli animali che popolavano la sua casa zoo e fare la spesa.
Si chiese, guardandosi allo specchio: a cosa posso rinunciare per far quadrare i conti? 
Ci sono, esclamò guardando quella rotondità che le era apparsa nel didietro e che agli uomini piaceva tanto. Rinuncerò a fare la spesa, così oltre a rientrare nelle spese, rientrerò pure nei miei vecchi blu jeans, senza iscrivermi in palestra, e perderò quei due chiletti che ho preso durante l'inverno stando davanti alla tv e mangiando, patatine fritte, quintali di cioccolata, nutella, pasta al forno, panini imbottiti con prosciutto formaggio e maionese, fragole con la panna, gelato, torroncini ricoperti di cioccolata bianca, mozzarella di bufala, pizza familiare per una persona, frittelle, fonduta di formaggio e tutto il resto.
Così Lili iniziò la sua dieta forzata e quando tutte le scorte di cibo terminarono, passò ai biscotti marca "Gatto Matto", poi a quelli  "Cane dolce cane" e alla fine ai croccantini chiamati"Pesce d'aprile dolce dormire".
Dopo due mesi circa, anche i suoi animali erano dimagriti, Lilì era diventata un mucchietto di ossa coi capelli blu un po' sbiaditi ed era riuscita a mettere da parte i soldi per le tasse, l'affitto e via dicendo...
(To be continued)