Lettori fissi

giovedì 10 maggio 2012

Da "Il tempo delle mele" a homo homini lupus (come ci si arriva?) _

I 45 giri, le lampadine colorate, i lenti, le dichiarazioni d'amore, reality, "Il tempo delle mele".
Mi viene sempre nostalgia quando ci ripenso.
Forse sono rimasto un ragazzino come il fidannzatino di Vic o forse sono cresciuto andando a una velocità doppia e adesso che sono nel mezzo del cammin di nostra vita di Dante, mi sembra che, oltre non possa più esserci nulla a stupirmi.
In altre parole sono un vecchio con il cuore di un bambino, il corpo di un adulto e i desideri di un uomo che li ha visti esaudire tutti.
Quello che forse non smette mai di suonare (come un disco che rimane incantato in testa) è la voglia di imparare cose nuove, per questo sarebbe opportuno vivere tante vite. Sì ho scritto "opportuno", perché una cosa che ho dimenticato di scrivere è che essere opportunista fa parte dell'essere umano, come essere ipocriti, bugiardi e un po' lacchè.
Altrimenti i latini, numeri uno nella sintesi, perché mai avrebbero partorito la frase
"homo homini lupus"?
No dico perché? Perché non siamo nati cani.


                                                                               Il Ficcanaso

Per i ragazzini ingabbiati nel corpo di un adulto si consiglia di ascoltare questo tema:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Stm2hFC_3qk



(- ma che bisogno c'era di mettere l'immagine  dell'uomo e del lupo?
- per gli ignoranti
- aaah.)








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