Lettori fissi

martedì 4 settembre 2012

Il dolore

Arriva e ti riga le guance con un paio di forbici affilate, e così dagli angoli degli occhi colano rigagnoli rossi.
E' il dolore, dolore dell'anima. Che più ridi, esci, fai finta di niente, soffochi sotto il cuscino, metti a tacere come con un bambino dispettoso, ti prende alle spalle e ti mette al tappeto.
Lo rincorri perché reclami vendetta, gli chiedi: chi sei? Ci parli, lo conosci, ci fai pace, alla fine ci convivi, gli offri pure vitto e alloggio e lui ti ripassa le guance con le stesse forbici.
Che colore ha oggi la tua faccia?
Non guardarla, coccola il tuo ventre, il mostro è lì dentro e tu ci devi convivere finché resterai in vita.
E dopo?

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2 commenti:

  1. Le possibili soluzioni sono: conoscerlo veramente, questo dolore, chiedergli: - da dove vieni, perché stai con me, posso fare niente per indurti a cambiare casa, città, stato? Conoscersi a fondo, avere quindi l'anima limpida e farsi consolare da qualcuno di caro. Non stare né sentirsi soli. Sviluppare la coscienza dell'eternità e bellezza dell'esistenza. - Fosse facile... - potresti pensare. Ancora più che facile, è naturale.

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  2. Mi lasci senza parole per come hai descritto un qualcosa che sento molto mio. Ti abbraccio.

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